LEGGENDE SUL PALAZZO DELLA RAGIONE

Correva l'anno 1100 a Padova vi si svolgeva spesso un mercato molto conosciuto a qui tempi dove cavalli generi alimentari venivano scambiati tra commercianti,  molte erano le dispute e le controversie, la famiglia degli Ezzelini signori di Padova in quel periodo  commissionarono a Pietro Cozzo nel 1172 la costruzione di un edificio atto a ospitare i tribunali per risolvere le frequenti dispute commerciali, venne identificato un luogo malsano e paludoso adiacente al mercato, ivi venne eretto un primo edificio molto più spartano dell'attuale, con lo specifico compito di amministrare la giustizia da cui si saliva da 4 scale dedicate ai vari tipi di commerci.

Il quell'epoca medioevale credenze astrologiche erano molto radicate nella cultura popolare, studi che nei decenni successivi diedero motivo di studio ad una latro grande padovano Pietro d'Abano, si narra che nella costruzione e progettazione vennero tenute da conto alcune regole astrologiche sia nelle rappresentazioni pittoriche interne ma anche nelle costruzioni perimetrali, come infatti molti avranno notato, la pianta del Palazzo della ragione non ha una forma rettangolare o circolare come quasi tutte le costruzioni dell'epoca ma bensì a trapezio cosa alquanto insolita per supporsi casuale, anche se molti ne attribuiscono il fatto alla consistenza del terreno all'epoca paludoso ma comunque non sufficiente ad una giustificazione completa.

In alcuni racconti popolari, si racconta che ai solstizi la luce del sole nascente entrava dalle finestre del lato est per uscire dal lato ovest, e che la disposizione delle costellazioni mestieri e usanze rappresentate negli affreschi avessero collocazione ben precisa rispetto il periodo astrale dell'epoca.

All'epoca era suddiviso in tre sale due adibite all'amministrazione della giustizia quella centrale ad archivio della famiglia dei Carraresi, ma nel 1300 un violento incendio distrusse l'archivio e i presunti affreschi di Giotto, di cui si diceva fosse l'autore. nel 1306 Fra Giovanni degli Eremitani diede l'aspetto attuale aggiungendo le logge esterne e la caratteristica copertura a chiglia di nave utilizzano il legname ancora utilizzabile per l'edificazione del tetto della chiesa degli Eremitani come compenso del lavoro svolto.

Altra singolarità delle logge è il numero di 24 archi per lato numero eguale alle ore del giorno, e conoscendo molte altre caratteristiche simili come due meridiane si suppone che il numero non fosse del tutto casuale.

Nella parte alta un camminamento tra le mura esterne e la copertura permetteva un percorso veloce  e segreto per armigeri o persone che dovevano mettersi al sicuro o per ascoltare o osservare non visti quanto avveniva nella sale sottostanti.

Ci sono anche tracce di una porta (ora murata) per l'accesso al palazzo delle debite tramite un camminamento non più esistente.

Per concludere, il ciclo degli affreschi astrologici deve essere interpretato non singolarmente ma in riferimento a quanto è adiacente o frontale o a mezzo di calcoli cabalistici che venivano utilizzati per le semine e i raccolti per fare contratti o risolvere controversie, ciò sottolinea l'aspetto astrologico e cabalistico di questa struttura oltre al suo aspetto artistico e di unicità, come erano molte costruzioni dell'epoca.

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Giordano Melchiorri

 

 

              

 

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